Un homme de Dieu: le cardinal Tonini



Fotografia Felici   


Le cardinal Ersilio Tonini, archevêque émérite de Ravenne, 93 ans, est une de ces personnalités qui, à l'intérieur de l'Eglise, pour le témoignage qu'ils apportent, inspirent à la fois respect et affection.
Ces photos m'ont été transmises par Sheelagh, et ont dû être prises lors d'une audience générale en 2005.

Il peut être intéressant, pour situer l'homme, de lire sa biographie sur le site du Vatican:
http://www.vatican.va/
On y apprend qu'il est né en 1914, dans une famille d'ouvriers agricoles... L'Eglise n'était donc déjà plus l'institution sclérosée et auto-suffisante (si tant est qu'elle l'ait jamais été) qu'une certaine propagande nous a présentée.

Toute sa personne irradie la gentillesse, la simplicité et la sérénité.
Sa complicité avec le Saint-Père saute aux yeux.
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Le Cardinal Tonini avait pris vigoureusement parti en faveur du célibat des prêtres, et avait exprimé sa tristesse lorsque l'Abbé Pierre, instrumentalisé par une certaine frange progressite, avait confié à la plume de Frédéric Lenoir (Le Monde des Religions) le soin de régler ses comptes avec Dieu, en confessant ses coups de canif au voeu de chasteté.
Ci-dessous, un extrait d'une interview (non traduite, mais très facile à lire) publiée par l'hebdomadaire Panorama.
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Abbé Pierre, perché l'hai fatto?

5 novembre 2005 (interview dans Panorama)
Ersilio Tonini: «Sono stato male a leggere quelle parole».
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Il cardinale Ersilio Tonini non si dà pace. Ha appena letto le rivelazioni intime dell'Abbé Pierre, il San Francesco dei nostri tempi, il frate cappuccino che ha lasciato tutto per stare dalla parte degli ultimi. A 93 anni l'Abbé Pierre confessa di essere caduto, più volte: ha avuto rapporti sessuali occasionali, ammette in un libro-intervista con Frédéric Lenoir, uscito in questi giorni in Francia (Mon Dieu... pourquoi?, edizioni Plon).

Per l'arcivescovo emerito di Ravenna (91 anni compiuti) è il crollo di un mito: «Sono stato male a leggere quelle parole. L'Abbé Pierre è uno dei simboli della Francia migliore: testimone di un impegno che non si è fermato alle rivendicazioni sociali ma si è tradotto in gesti concreti di solidarietà capaci di mobilitare migliaia di persone, in tutto il mondo. Ora questo simbolo è finito nella polvere e per molti di noi è un giorno di grande tristezza».
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Forse l'Abbé Pierre sentiva solo il bisogno di togliersi un peso dalla coscienza.
Ma perché lo ha fatto pubblicamente, addirittura in un libro, mi chiedo. Bastava dirlo al suo confessore. Mi sembra di essere tornato agli anni 70, quando c'erano sacerdoti che annunciavano ai fedeli dall'altare: domani mi sposo! Non è così che si fa del bene alla Chiesa.

Abolire il celibato sacerdotale, come suggerisce l'Abbé Pierre, risolverebbe il problema delle vocazioni?
Non credo. La crisi delle vocazioni investe infatti anche le Chiese protestanti e quelle orientali che ammettono i preti sposati. La ragione sta piuttosto nella difficoltà ad accettare una scelta definitiva come quella del sacerdozio.

L'Abbé Pierre propone anche il sacerdozio femminile e il matrimonio tra omosessuali.
Mi chiedo a quale titolo si mette a fare il maestro e a trattare temi per i quali non ha competenza. Su argomenti così delicati lasciamo parlare i teologi e gli esperti.

Dopo tanto clamore cosa suggerirebbe all'Abbé Pierre?
Gli consiglierei di rileggere la preghiera di Socrate: «O caro Pane, e voi tutti che di questo luogo siete Iddii, concedetemi che sia bello io di dentro, e che tutto quello che ho di fuori si concordi con quel di dentro».

Source
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Voir également ici.




L'audience du 19 septembre
Il ciuffo